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8 ottobre: la Cgil torna in piazza a Roma per il lavoro in Italia e in Europa

Quattro i punti di partenza dei pullman dalla provincia di Arezzo. Apertura della sede nazionale per ricordare la devastazione fascista dello scorso anno

“La data è stata scelta per non dimenticare l’assalto fascista alla nostra sede nazionale a Roma nell’ottobre dello scorso anno – afferma Alessandro Tracchi, Segretario provinciale della Cgil di Arezzo. Ma la manifestazione dell’8 ottobre a Roma sarà dedicata soprattutto al tema del lavoro. L’Italia sta per avere un nuovo Governo e ad esso la Cgil confermerà le sue dieci proposte. Destinate anche all’Europa”. Infatti il tema ufficiale della manifestazione è “Italia, Europa ascoltate il lavoro”.

La Cgil aretina ha già preparato la partecipazione. “Quattro i punti di partenza dalla nostra provincia – annuncia la responsabile dell’organizzazione Cgil, Antonella Pagliantini. Alle ore 8 dal casello Valdarno, area Porcellotti; alle 8.30 dal casello di Arezzo; alle 7.45 dal parcheggio coop di Bibbiena e alle 9 dal casello Valdichiana. Stiamo raccogliendo le adesioni. Chi vuol partecipare, può telefonare al 346 2207098. Contiamo di essere, dalla provincia di Arezzo, almeno in 100 sabato a Roma”.

La Cgil – ecco i suoi 10 punti – chiede di aumentare i salari e difendere i redditi da lavoro e da pensione dall’inflazione, rafforzare la contrattazione e riformare il fisco. Va fissato un tetto alle bollette e il salario minimo deve essere legato al trattamento economico complessivo dei contratti nazionali. Niente flat tax ma una riforma del fisco progressiva e redistributiva. Abbattere l’evasione e l’elusione fiscale. Tassare gli extraprofitti e redistribuirli ai redditi da lavoro e alle pensioni più basse.

Una seconda macro area della proposta Cgil è quella dello stop alla precarietà e la riduzione degli orari di lavoro. Si tratta di superare il Jobs Act e le norme che hanno precarizzato il lavoro, abolendo le tipologie di quello precario e sottopagato e introducendo un contratto unico di ingresso a contenuto formativo ed estendendo le tutele dei lavoratori autonomi.

Terzo gruppo di richieste: legalità e sicurezza sul lavoro con l’estensione a tutto il sistema degli appalti e dei subappalti privati il rispetto e l’applicazione dei Contratti nazionali e delle clausole sociali. Contrastare le mafie, lo sfruttamento lavorativo, il caporalato e il lavoro nero.

Va poi – ed ecco il quarto gruppo di richieste – innovato il sistema pubblico con un piano straordinario di assunzioni pubbliche e di stabilizzazione del personale precario con la centralità del servizio sanitario pubblico e universalistico e del sistema pubblico di istruzione e conoscenza. La Cgil chiede poi di modificare radicalmente il sistema previdenziale superando la riforma Fornero e ricostruendo un sistema previdenziale pubblico, solidaristico ed equo.

Infine le politiche di sviluppo con un nuovo intervento pubblico attraverso la costituzione di un’Agenzia per lo Sviluppo dotata di poteri e di un Fondo speciale per le transizioni ambientale e digitale per rafforzare gli strumenti di governo delle crisi e delle riconversioni.

Il corteo di sabato prossimo partirà alle 13.30 da piazza della Repubblica per giungere in piazza del Popolo dove alle 17.30, prenderà la parola per le conclusioni il segretario generale Maurizio Landini.

Al termine della manifestazione, dalle ore 19 alle 22, è prevista l’apertura straordinaria della sede nazionale della Cgil, in corso d’Italia 25. L’apertura straordinaria proseguirà anche domenica 9 ottobre, dalle ore 9.30 alle 13. In programma alle 9.30 una tavola rotonda, che sarà moderata dalla vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi.

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