Cgil sul Molino Sociale: “smettiamola di macinare falsità”
I lavoratori erano e sono tutelati dalla Cgil. Chi pensa che la crisi sia stata colpa della politica, non metta sullo stesso piano partiti e Cgil
La Cgil è abituata ad assumersi fino in fondo le sue responsabilità. Le sue. Non quelle degli altri. Tutti i lavoratori del Molino Sociale Altotiberino interessati erano e sono in Cgil. Tutti erano e sono tutelati della Cgil: non solo dalla Confederazione e dal suo Ufficio vertenze ma anche dalle federazione di categoria, la Flai e poi la Filcams con il trasferimento di alcuni dipendenti nei negozi dell’azienda. Indubbiamente questi sono amareggiati ma non certo per l’atteggiamento della Cgil che è sempre stato di totale difesa dei dipendenti i quali, in sede sindacale, non hanno mai contestato la loro organizzazione.
Ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Se i soci del Molino sono convinti che le responsabilità siano della politica, esprimono una legittima critica. Se mettono sullo stesso piano Cgil e partiti, esprimono il falso. I lavoratori e la Cgil non hanno mai espresso gli amministratori e quindi è veramente illogico scaricare sui lavoratori e sulla Cgil responsabilità che sono della proprietà e dei soci.
Ripetiamo un semplice verità: la Cgil ha sempre tutelato i lavoratori del Molino Sociale e continua a farlo con il loro consenso. L’esito della vertenza non è stato certo quello auspicabile ma da qui ad addossare alla Cgil la responsabilità della crisi, il passo è veramente lungo. E può essere compiuto solo da chi ha bisogno di scaricare responsabilità su altri.
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