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Fisac Cgil: “Un ottimo accordo, un ponte verso la nuova gestione”

Firmato nella notte tra il 31 marzo e il 1 aprile l'intesa a Nuova Banca Etruria. 20 prepensionamenti concordati, radicale riduzione delle giornate di solidarietà, prorogata la contrattazione collettiva al 31 dicembre 2017
3 aprile 2017

La notte tra il 31 marzo e il 1 aprile ha portato un buon accordo per i dipendenti di Nuova Banca Etruria, ormai prossimi a passare a Banca Unica. Sindacati e Direzione hanno prorogato il contratto integrativo fino al 31 dicembre 2017. Risultato non scontato: a CariFerrara è stato invece disdettato con gravi riflessi, soprattutto economici, sui lavoratori.

Quello che abbiamo firmato stanotte è un punto fermo – commenta Maria Agueci, responsabile Fisac Cgil in Nuova Banca Etruria. In primo luogo sul versante occupazionale: ci saranno soltanto 20 prepensionamenti su base volontaria. Cancellato nell’accordo, tra l’altro, ogni seppur minimo riferimento alla normativa sui licenziamenti collettivi, obbiettivo primario per Fisac Cgil, e importante precedente in questo difficile contesto generale. La controparte aziendale ha poi riconosciuto i sacrifici fin qui fatti dai dipendenti nel 2015 nel 2016, ed è stata quindi drasticamente ridotta la quantità dei giorni di solidarietà. Complessivamente saranno 5.550: una cifra consistente ma in diminuzione rispetto allo scorso anno e alle iniziali previsioni per il 2017. Finalmente, dopo tanto tempo, una buona notizia per i dipendenti”.

La trattativa non è stata semplice. “La Fisac, anche con la presenza del Segretario nazionale Enrico Segantini (per anni delegato Fisac al tavolo delle trattative in Ubi Banca), aveva assegnato ad essa un rilievo fondamentale soprattutto in considerazione del fatto il nostro contratto integrativo prorogato rappresenta la base del futuro confronto con l’acquirente di Nuova Banca Etruria nel prossimo processo di integrazione – commenta Maria Agueci. Questa trattativa è diventata un ponte tra vecchia e nuova gestione. La sua conclusione positiva è un segnale che giudichiamo molto interessante anche in relazione alle molte incognite che ancora segnano il nostro futuro. A dato questo se ne aggiungono altri. Uno interno e cioè la conferma in questo accordo delle tutele legali anche per i dipendenti che sono in stato di accusa, per la vendita delle obbligazioni subordinate, che andranno in esodo. Uno esterno: l’archiviazione, decisa dal Tribunale dell’Aquila il 21 marzo scorso, della denuncia per truffa aggravata contro un collega. La verità sul corretto comportamento dei lavoratori non tarderà ad affermarsi“.

Adesso il futuro. “Stanotte si è positivamente chiusa una pagina  e tra poco se ne dovrà scrivere un’altra – conclude AgueciTra i temi che vorremmo fossero anche delle istituzioni e della politica locale c’è il ruolo che la nuova banca avrà nei territori di radicamento, il nodo non ancora sciolto della localizzazione della Direzione della macro area per l’Italia centrale. Su questo si gioca un importante pezzo di futuro. Non solo dei dipendenti ma anche dei sistemi economici locali“.

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