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MORENA PICCININI (INCA) PENSIONI: L’INPS DEVE FARE IL SUO MESTIERE

6 febbraio 2017

Rassegna Sindacale rilancia sul suo sito un articolo di Morena
Piccinini, presidente dell’Inca, il patronato della Cgil, sull’Inps e
sulle scelte del suo presidente Tito Boeri e dello staff dirigenziale
, che spesso complicano la vita dei pensionati e rischiano di limitare
i diritti dei lavoratori. “Come se non bastasse l’eccessiva
burocratizzazione dello Stato, che rende ogni diritto una palude di
incertezze – scrive Piccinini – per sanare errate applicazioni di
leggi già esistenti, perpetrate continuamente dall’Inps senza neppure
usare il buon senso, siamo arrivati ad avere bisogno di modifiche
legislative, pur non necessarie, rendendo ancor più complesso il
quadro normativo previdenziale. È quanto è accaduto a proposito del
pensionamento anticipato dei nati entro il 1952, per il quale non sono
bastate le comunicazioni ministeriali”.
È stato infatti depositato presso la commissione Lavoro della Camera
il disegno di legge Ac 4196 per correggere la circolare dell’Inps n.
196/2016, che con un’interpretazione arbitraria e ingiustificatamente
restrittiva, impedisce di fatto a molti lavoratori, soprattutto donne,
di avvalersi della cosiddetta “norma eccezionale” per poter andare in
pensione anticipata a 64 anni e 7 mesi, in deroga alla normativa
prevista nella legge Monti-Fornero. All’istituto previdenziale
pubblico non sono bastate le istruzioni operative del ministero,
intervenuto due volte per risolvere la questione; tanto meno le
numerose sollecitazioni dell’Inca, che a più riprese ha segnalato le
incongruenze dell’Inps nell’applicazione corretta del comma 15 bis
della legge 214/2011. La prima, in ordine di tempo, riguardava
l’esclusione dalla pensione anticipata per tutti coloro che fossero
risultati al 28 dicembre 2011 disoccupati. Una decisione unilaterale,
successivamente corretta dall’Inps solo dopo una comunicazione del
ministero del Lavoro, che ha riconosciuto il diritto anche a chi non
risultava occupato a quella data. (…)Ma in ballo, a quanto pare, non
si sono solo i diritti di una fascia di lavoratori e pensionati. “I
soli annunci, come gli invii massivi di messaggi su Spid, Mia pensione
o Ape non rappresentano di per sé la garanzia di un diritto – scrive
ancora Piccinini – piuttosto sembrano apparire come “pubblicità
ingannevole”, se non sono preceduti da una corretta e puntuale
modalità di applicazione delle norme cui fanno riferimento. L’Inps
deve continuare a essere l’istituto previdenziale pubblico al servizio
dei cittadini. Non può trasformarsi in un trampolino di lancio per
ambizioni carrieristiche personali, estranee ai compiti istituzionali
che le leggi dello Stato italiano gli attribuiscono”.
Su questi stessi temi, lunedì scorso, Morena Piccinini era intervenuta
ai microfoni di Radio Articolo 1:
http://www.radioarticolo1.it/audio/2017/01/30/30863/basta-con-larroganza-dellinps-parla-morena-piccinini-presidente-inca

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