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Problematiche ATA: poste le premesse per sbloccare la situazione

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca si è impegnato ad aprire un confronto politico per trovare soluzioni strutturali idonee a superare le emergenze ATA.

È questo l’esito di un serrato confronto, richiesto con forza dalle organizzazioni sindacali e in particolare dalla FLC CGIL che aveva su questo raccolto e presentato alla Ministra Fedeli circa 70.000 firme con la petizione #sbloccATA annunciato la proclamazione dello stato di agitazione in caso di inerzia dell’amministrazione.

Il risultato è un’intesa politica sulle maggiori questioni riguardanti le difficili e talora drammatiche condizioni di lavoro del personale ATA della scuola.
Il MIUR ha anche convenuto con le organizzazioni sindacali di lavorare nell’immediato alla soluzione dei problemi legati al conferimento delle supplenze, tanto che ha già emanato una circolare di chiarimento ai propri uffici.
Abbiamo ottenuto l’impegno a proseguire il confronto sulle problematiche ATA entro le prossime settimane. È un fatto di primaria importanza.

Ci attendiamo ora che questi impegni vengano onorati dall’amministrazione, rimanendo pronti ad ogni iniziativa che si rendesse necessaria ad assicurare la qualità del servizio, oggi fortemente intaccata dalla politica dei tagli, e la tutela dei diritti del personale.

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Cordialmente
FLC CGIL nazionale

 

Scusandoci anticipatamente per il disagio, si avvertono tutte le lavoratrici ed i lavoratori che da lunedì 25 settembre p.v. e fino al 30/06/2018, causa impegni di carattere politico, la FLC CGIL non sarà più presente al mattino presso la propria sede di Arezzo.

Con la pubblicazione del regolamento si avvia finalmente il concorso per Dirigenti Scolastici

Il Decreto non risolve tutte le criticità evidenziate dalla FCL CGIL e presenti anche nel parere del CSPI e rischia di non risolvere la cronica carenza di organico della dirigenza scolastica.

Il tanto atteso Regolamento che contiene le nuove modalità di svolgimento del concorso per dirigente scolastico, più volte dato per imminente e sollecitato dalla FLC CGIL, il 20 settembre scorso è stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

La lunga e travagliata gestazione che ha caratterizzatola definizione della nuova procedura concorsuale è certamente dovuta alla difficile storia dei concorsi per dirigente scolastico: dall’istituzione della dirigenza scolastica ben quattro sono stati i tentativi di definire una modalità trasparente, coerente e in grado di selezionare dirigenti scolasticiidonei alla complessità dell’incarico. Dopo gli estenuanti contenziosi, alcuni dei quali ancora in corso, con cui le procedure sono state aggredite, il nuovo Regolamento si presenta perciò come l’ennesimo tentativo di assicurare alla dirigenza scolastica un reclutamento credibile ed efficace.

Ora bisognerà attendere la pubblicazione del Bando, che i più ottimisti danno per certa tra due tre settimane, per passare poi alla fase operativa.

La procedura concorsuale

Prova preselettiva

La prova prevede la somministrazione di un test in modalità computer based articolato su 100 quesiti a risposta multipla estratti casualmente da una banca dati pubblicata almeno 20 giorniprima della prova e redatta da un Comitato Tecnico Scientifico Nazionale nominato con decreto del Ministro. La prova, a cui sarà attribuito un punteggio massimo di 100 punti (1 punto risposta esatta, 0 punti risposta non data, – 0,3 risposta sbagliata) darà a ciascun candidato la restituzione immediata del punteggio conseguito.

Viene ammesso alla prima fase del concorso un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso, aumentato del 20%.

Concorso di accesso al corso di formazione dirigenziale

Il concorso si articola in una prova scritta e una prova orale.

La prova scritta prevede cinque quesiti a risposta aperta su 9 aree tematiche indicate nel regolamento e due quesiti nella lingua straniera prescelta, ognuno dei quali articolato in cinque domande a risposta chiusa e riferito al livello B2 del CEF. Alla prova sarà attribuito un punteggio massimo di 100 punti così suddivisi: max 16 punti a ciascuno dei 5 quesiti; max 20 punticomplessivi ai due quesiti in lingua straniera (2 per ogni domanda chiusa). Superanola prova scritta e sono ammessi alla prova oralei candidati che ottengono un punteggio di almeno 70 punti.

La prova orale è finalizzata ad accertare la conoscenza delle materie connesse alle 5 aree tematiche indicate nel regolamento, la capacità del candidato di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico, la conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie in uso presso le istituzioni scolastiche e la conoscenza della lingua straniera prescelta. Alla prova sarà attribuito un punteggio massimo di 100 punti così suddivisi: colloquio 82 punti, prova di informatica 6 punti, prova di lingua straniera 12 punti. Superano la prova e sono inseriti nella graduatoria del concorso e di ammissione al corso dirigenziale i candidati che ottengono un punteggio di almeno 70 punti.

Graduatoria generalenazionale per merito e titoli

Al termine della procedura del concorso di accesso verrà stilata una graduatoria nazionale sulla base della sommadel punteggio ottenuto nelle prove d’esame e del punteggio di max 30 puntidei titoli professionali e culturali indicati nella Tabella A allegata al Regolamento.

L’accesso al corso di formazione dirigenziale sarà consentito ai soli candidati utilmente inseriti nella graduatoria generale nazionale entro il limite massimo del numero dei posti messi a concorso aumentato del 20%.

Corso di formazione dirigenziale e tirocinio selettivo

Il corso, suddiviso in 4 moduli formativi, sarà finalizzato all’arricchimento delle competenze professionali e culturali dei candidati in relazione alle funzioni del dirigente scolastico. Sarà organizzato dalle Università e avrà una durata di 240 ore distribuite in due mesi. Al termine, i candidati che avranno frequentato almeno 180 ore del corso, saranno ammessi a un tirocinio di 4 mesi presso un’istituzione scolastica selezionata attraverso un bando di selezione indetto dagli USR. Il dirigente titolare della scuola sarà individuato tutor del candidato che potrà svolgere il tirocinio anche nella scuola eventualmente affidata in reggenza al suo tutor. Al termine, i candidati che  nel periodo di tirocinio avranno frequentato per almeno i tre quarti dei giorni  di effettivo funzionamento della scuola, saranno ammessi alla fase finale della selezione, consistente in una  prova scritta e un colloquio.

La prova scritta consiste in un elaborato dicarattereteorico-pratico, sulle materie oggetto dei moduli formativi del corso ed è  valutata in  centesimi da una commissione appositamente costituita e diversa da quella della fase precedente. Superano la prova e vengono ammessi al colloquio coloro che conseguono una votazione almeno pari a 70 centesimi.

I candidati presentanoallacommissione una relazione scritta sul tirocinio svolto e sostengono il colloquio finale rispondendo a quattro domande, una  per ognuno dei  moduli formativi, che estraggono tra quelle predisposte dalla commissione e a una quinta domanda relativa al tirocinio svolto. A ciascuna delle cinque domande viene attribuito un punteggio di max 20 punti fino a un massimo di 100 punti. Superano il colloquio coloro che conseguono una votazione almeno pari a 70 punti e sono inseritinella graduatoria generale di merito.

Saranno dichiarati vincitori coloro che sono collocati in posizione utile per la copertura del numero massimo di posti messi a concorso.

La procedura illustrata si preannuncia lunga e complessa e neanche stavolta esente dal rischio di contenziosi, sia per la difficoltà a gestire in tempi rapidi la predisposizione di un numero considerevole di test  a cui vanno garantiti qualità e stesso grado di difficoltà (visto che la somministrazione computer based prevede  l’estrazione casuale di domande  a più turni di candidati) sia per la  serie di rigidi sbarramenti tra una fase e l’altra che rischiano  tra l’altro di non consentire la copertura di tutti i posti disponibili e lasciare molte scuole prive del dirigente titolare.

Come più volte richiesto dalla FLC CGIL e segnalato anche nel parere espresso dal CSPI sul Regolamento, sarebbe stato necessario consentire l’accesso al corso di formazione dirigenziale ad un numero maggiore di candidati rispetto a quello previsto (numero dei posti +20%) perché non è certo che il MEF autorizzi un numero di postipari a quelli che attualmente risultano vacanti e che si renderanno vacanti nell’arco di validità del concorso.

Come leggiamo nel comunicato stampa della ministra Fedeli, i posti vacanti nel corrente anno scolastico sono 1189 e i dirigenti scolastici con più di 60 anni di età sono il 31,6% di quelli in servizio. Nei prossimi anni quindi più di 2000 dirigenti andranno in pensione, svuotando letteralmente le scuole.

Se il concorso non consentirà l’assunzione dei dirigenti scolastici necessari al buon funzionamento delle scuole, le reggenze continueranno a costituire una caratteristica strutturale del sistema scolastico e non, come dovrebbe essere, un fatto eccezionale.

Graduatorie di istituto 3a Fascia ATA: prepariamoci alla presentazione delle domande.

A breve la possibilità di prendere appuntamenti per aiuto alla compilazione delle domande. Vi terrò aggiornati con quale modalità.

Per evitare perdita di tempo nei trasferimenti nelle varie zone e, per altri impegni a cui non posso derogare, la permanenza sarà fatta nel solo nella sede di Arezzo e solo nel pomeriggio.
In allegato vi trasmetto il Bando 640/17; La Tabella Valutazione Titoli e Servizi; Le Tabelle alla valutazione distinte per ogni singolo profilo ele Note alla Valutazione.

Attualmente la modulistica non è disponbile. Esistono delle bozze dei modelli D1 e D2 forniti dal MIUR ma suscettibili a variazioni e quindi non li pubblico per evitare spiacevoli errori.

Come acquisire (o farsi riconoscere) i 24 crediti (CFU/CFA) necessari per accedere ai futuri concorsi e al FIT

Pubblichiamo la terza scheda illustrativa sul nuovo sistema di formazione iniziale e reclutamento.

Il 10 agosto è stato firmato il decreto ministeriale 616/17 che definisce i settori scientifico disciplinari nei quali acquisire i 24 crediti necessari per accedere al percorso FIT – Formazione Iniziale e Reclutamento.

Ricordiamo che il requisito dei 24 crediti formativi (CFA/CFU) nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie didattiche è stato introdotto dal Decreto legislativo 59/17, un provvedimento che deriva da una delle 9 deleghe contenute nella legge 107/2015, la cosiddetta Legge della “buona scuola”.

È importante sottolineare che il decreto è stato varato in un contesto in cui numerosi enti formativi non universitari avevano già cominciato a presentarsi come soggetti autorizzati a rilasciare questi crediti, una condizione che invece è stata smentita dal decreto 616/17. Non è possibile acquisirli presso enti esterni al settore universitario o AFAM (neppure se in convenzione).

Sul nuovo sistema di formazione inziale e reclutamento per i docenti della scuola secondaria abbiamo già pubblicato un video e le prime due schede:

Proseguiamo la pubblicazione illustrando i punti salienti che devono conoscere laureandi o laureati e chiunque voglia avvicinarsi alla professione docente, sui 24 crediti:

Chi deve acquisire i 24 CFU Laureandi e laureati che possiedono i requisiti per accedere alle diverse classi di concorso della scuola secondaria e intendano concorrere per il FIT (anche nel sostegno).

Sono esonerati dal doverli acquisire i docenti abilitati, gli ITP (fino al 2024/2025) e chi potrà vantare 3 anni di servizio alla data di pubblicazione dei bandi di concorso (il primo è previsto a fine 2018). Su questo tema il prossimo approfondimento.

Dove acquisirli Presso Istituzioni Universitarie o dell’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica)
Come acquisirli Le Università e gli Enti dell’AFAM istituiranno appositi corsi per consentire l’acquisizione dei 24 crediti o di parte di essi.

Vengono ad ogni modo riconosciuti tutti i crediti acquisiti nei normali percorsi accademici, con esami aggiuntivi, attraverso Master di I e II livello e durante i Dottorati di ricerca o le scuole di specializzazione.

Per chi non è ancora laureato è prevista la possibilità di un semestre aggiuntivo, senza costi ulteriori, nel quale conseguire i crediti.

Possono essere acquisiti in modalità telematica un massimo di 12 crediti.

Costi Il Decreto fissa un tetto massimo di spesa, valido per le strutture accademiche statali, di 500 euro, da ridurre in proporzione se i crediti da acquisire sono meno di 24
Quali esami sono richiesti
(Settori Scientifico Disciplinari)
Per accedere al FIT occorrono 24 crediti nei 4 ambiti della:

Pedagogia, Pedagogia speciale e Didattica dell’inclusione

  • Esami riconosciuti in automatico: M-PED (tutti i settori scientifico disciplinari), CODD/04, ABST/59, ADPP/01
  • Esami che richiedono la certificazione delle Università: ISME/01, ISME/02, ISDC/01 e ISDC/05

Psicologia

  • Esami riconosciuti in automatico: M-PSI (tutti i settori scientifico disciplinari), CODD/04, ABST/58, ISSU/03, ISME/03, ISDC/01
  • Esami che richiedono la certificazione delle Università: ADPP/01

Antropologia

  • Esami riconosciuti in automatico: M-DEA 01, M-FIL 03, ABST/55
  • Esami che richiedono la certificazione delle Università: L-ART/08, CODD/06, ISSU/01, ISSU/02, ADEA/01, ADEA/03, ADEA/04

Metodologie e Tecnologie didattiche generali

  • Esami riconosciuti in automatico: M-PED 03, M-PED 04
  • Esami che richiedono la certificazione delle Università: MAT/04, FIS/08, L-LIN/02, M-EDF/01, M-EDF/02, CODD/04, ABST/59, ADES/01 relativamente alla specifica area disciplinare
  • Esami elencati negli allegati B e C del DM 616 del 10 agosto 2017, divisi sulla base delle classi di concorso e che vanno certificati dalla struttura accademica nella quale sono stati conseguiti
Criteri per la scelta degli esami Vanno acquisiti almeno 6 Crediti in almeno 3 dei 4 ambiti disciplinari

Le prossime schede:

Il concorso riservato per gli abilitati e la graduatoria regionale di merito

Il concorso riservato per i non abilitati con 3 anni di servizio

Vai allo speciale sul reclutamento dei docenti della scuola secondaria.

«A lezione di rispetto per fermare la violenza»

Intervista alla ministra Fedeli

da Il Messaggero di oggi

Un impegno che sia di tutti, a cominciare dalla scuola per finire alla famiglia, ai media, ai social.
Ministro Valeria Fedeli, come si combatte la violenza contro le donne?
«Il primo concetto che va affermato è che non è una questione femminile ma è un problema che riguarda tutti e tutte, e in particolare è decisiva la scelta che faranno gli uomini. Questo è il tema vero».
Cosa intende per scelta?
«Significa intervenire sulla prevenzione, quindi sui soggetti. Ed è qui che entra in campo la scuola, con l’educazione al rispetto e al contrasto alla violenza sulle donne da parte degli uomini. Inoltre, è importante che anche i media facciano la loro parte, perché influiscono sui comportamenti e sui linguaggi. Penso che questa sia un’alleanza fondamentale. Abbiamo il compito di prevenire, e tutti devono fare la loro parte».
Lei ha sempre mostrato grande sensibilità al problema, quali le prossime iniziative del Miur?
«Stiamo lavorando affinché a breve siano rese disponibili le linee guida nazionali per l’attuazione dell’articolo 1 comma 16 della legge 107/2015 (Buona scuola), accompagnate da un più generale piano d’azione che favorisca anche l’inclusione del tema della violenza contro le donne nei programmi di formazione degli insegnanti. Inoltre, abbiamo in programma di avviare un tavolo di lavoro, in collaborazione con l’Associazione editori italiani, per promuovere una riflessione su linguaggio e contenuti dei libri di testo, per la valorizzazione delle tematiche inerenti le differenze di genere, la valorizzazione del contributo delle donne in tutte le discipline, e il superamento degli stereotipi sessisti».
Basterà a cambiare la mentalità?
«Puntiamo a fornire strumenti per comprendere questo fenomeno, per creare consapevolezza e formazione in tutte le categorie. Ho proposto una Commissione parlamentare contro la violenza sulle donne per verificare ogni anno l’attuazione della convenzione di Istanbul che prevede il sostegno alle vittime, finanziamenti ai centri antiviolenza, formazione nei percorsi universitari su questi temi. Intendiamo promuovere all’interno degli atenei percorsi di valorizzazione degli studi di genere e di conoscenza del fenomeno, proprio per formare le figure professionali coinvolte nella prevenzione: dal corpo di polizia, ai medici, agli infermieri, agli assistenti sociali».
Esiste un’emergenza violenza?
«Non è un fenomeno di emergenza, è un fenomeno strutturale che attiene storicamente ai rapporti squilibrati di potere e di costruzione della propria soggettività di uomini e di donne. L’articolo 3 della Costituzione va approfondito proprio quando dice che ciascuna persona è uguale, per sesso, per razza, per religione, per opinione politica. Il primo termine per sesso è fondamentale, non se lo ricorda mai nessuno. Stiamo lavorando su un Piano nazionale per l’educazione al rispetto che prende come riferimento proprio questo articolo e incrocia le linee guida del comma 16 della buona scuola. Il Miur è anche coinvolto in un gruppo di lavoro specifico dell’Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne, con lo scopo di produrre un nuovo piano nazionale antiviolenza».
Le scuole come stanno rispondendo alle vostre sollecitazioni?
«Io mi muovo sempre nel rispetto dell’autonomia delle scuole, della libertà di insegnamento, ma è un’offerta che facciamo, diamo strumenti ai docenti, e anche ai genitori. Nel piano nazionale per l’educazione al rispetto c’è e ci deve essere il coinvolgimento dei genitori. Sto lavorando con la rappresentanza e l’Associazione nazionale dei genitori, abbiamo un forum ufficiale con gli studenti. Ho affidato un rilancio molto serio e profondo del patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia che presenteremo il 21 di novembre. Nelle prossime settimane, poi, cominceranno le attività in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in occasione della quale prevediamo di coinvolgere in un evento ministeriale le scuole che hanno realizzato progetti eccellenti nell’ambito della prevenzione della violenza e della promozione di una cultura della parità tra i sessi».
La situazione, però, è ancora grave.
«In realtà, ritengo che stia cambiando. Le ragazze e le donne trovano maggior forza nel denunciare e nel sottrarsi ai rapporti violenti e di sopraffazione. I dati evidenziano che chi ha assistito da piccola a violenze in famiglia, è molto più predisposta a subirle nella propria vita, se non sono state affrontate reagendo. La scuola è un osservatorio privilegiato, e per questo ha bisogno di consapevolezza, attenzione e strumenti, e noi li dobbiamo fornire. E’ un’alleanza che dobbiamo tutti insieme affrontare, perché è il modo vero per educare e contrastare questi fenomeni».



Maurizio  Tacconi
Segretario Generale FLC – CGIL Arezzo
Flc – C.G.I.L. / Camera del Lavoro – Arezzo
tel. 0575-393563  fax. 0575-300079 Cell. 348-0816762

TABELLA VALUTAZIONE TITOLI.pdf

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