loading

Caricamento...

CGIL: AVANTI I DIRITTI!

La CGIL in tutta Italia ha dato il via ai tre referendum contro la cancellazione dell’articolo 18 e per il reintegro dei lavoratori, l’abolizione dei voucher e le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti.
11 aprile 2016

La CGIL in tutta Italia ha dato il via ai tre referendum contro la cancellazione dell’articolo 18 e per il reintegro dei lavoratori, l’abolizione dei voucher e le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti. Anno pesante sembra essere il 2016: crisi che ancora morde, guerre ed ingiustizie che spingono un esodo di disperati verso un Europa inadeguata, incapace di fare i conti con la realtà e immersa nella paura del terrorismo, a volte offuscata da questa. E’ in questo pessimo quadro che in Italia, oltre i tre referendum proposti dalla Nostra Organizzazione, si associano altri importanti referendum. Di particolare rilievo sarà quello sulla riforma costituzionale per il quale già si è costituito un robusto fronte a favore del “No”,  giudicando la riforma costituzionale dannosa, sopratutto se associata al così detto Italucum.
Comunque la si pensi il ricorso massiccio allo strumento referendario è sintomo della scarsa ed inadeguata risposta politica alle esigenze di un Paese. E’ l’evidente reazione alla politica del “non fare”, politica che tra mancanza di coraggio, riverenza ai poteri forti e scelte vecchie,oltre che sbagliate, (anche se presentate come nuove) portano al mero risultato che il nostro Paese è solo sempre più diviso.
Divisione tra povertà e ricchezza, tra privilegi e negazione di diritti, tra cittadini di serie a – sempre meno – e cittadini di serie b – sempre più numerosi-.
Si sente in maniera forte la mancanza di volontà e forza politica, sopratutto per il mondo del lavoro. Questa nazione non ha un piano industriale, abbiamo interi settori merceologici abbandonati a se stessi e il nostro territorio ne è esempio lampante. Invece di unire il Lavoro lo si è voluto ideologicamente dividere, con quale risultato? L’obiettivo può essere solo sferrare un colpo a lavoratori e sindacati adoperando arroganti argomentazioni poco lungimiranti?
Si è tolto i diritti ad alcuni e si è aumentata la precarietà ad altri. La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli drammatici e per i nostri laureati, se non forniti di un “papà” che conta, gli è assicurata al massimo una ridicola paghetta a fasi alterne o l’obbligo di partire per terre più civili.
Con la crisi lo sfruttamento è aumentato con arroganza vergognosa e perchè si possa superare la crisi non sembra ci sia volontà di riservare un concreto impegno in sviluppo e ricerca. Governo e politica per il Lavoro non hanno in sè  capacità e forza adeguata.
Allora è giunto il momento che Questa forza ce la prendiamo noi! Poiché riteniamo che il Lavoro, il buon lavoro, debba tornare al centro del dibattito politico ed economico di questo paese. Lo facciamo promuovendo la proposta di legge di iniziativa popolare sulla «Carta dei Diritti Universali del Lavoro» per la quale, assieme ai tre referendum, chiediamo la firma dei cittadini italiani.
Vogliamo che per tutti i Lavoratori siano assicurati diritti fondamentali a prescindere dalla loro condizione lavorativa. Non pensiamo sia chiedere la luna, è piuttosto prendere coscienza che il mondo del lavoro, oltre che subire ingiustizie, si è profondamente mutato e abbiamo l’obbligo di garantire ad un’ampia generazione di “nuovi” lavoratori condizioni per una vita dignitosa e degna di questo nome, e un progetto lungimirante che assicuri loro anche una vecchiaia parimenti dignitosa. Anche il Sindacato da tempo ha iniziato a fare i conti con il “quinto stato”, le nuove generazioni di lavoratori precari, autonomi flessibili… È consapevole che è tempo necessariamente di mettersi in discussione e di ascoltare questa parte del mondo del lavoro, sempre più vasta. Non perchè sarà né facile e né scontato per la nostra Organizzazione, anzi è una vera e propria sfida, una sfida che ci siamo riproposti di cogliere con tutta quella passione propria di chi crede nella giustizia sociale e nell’uguaglianza. Avanti i diritti, avanti la giustizia sociale!

Alessandro Mugnai – Segretario Generale CGIL Arezzo

Comments are closed here.