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Fiom e Filctem Cgil: “le morti sul lavoro non sono una fatalità”

La Cgil di Arezzo esprime profondo dolore e vicinanza alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Marco Del Cimmuto, deceduto in seguito all’ennesimo infortunio sul lavoro. Era un giovane di appena 33 anni iscritto alla Fiom Cgil di Chieti. Nella stessa giornata un altro infortunio mortale sul lavoro a Massa Carrara e 2 in altre parti d’Italia.

Cosa sia avvenuto esattamente il 21 agosto ad Arezzo nei pressi del casello dell’A1 Monte San Savino sarà l’indagine della magistratura a stabilirlo ma il sindacato non può che rilevare che siamo di fronte ad una strage senza fine. Una strage della quale non si parla e che troppo spesso viene relegata e catalogata come fatalità ma che ha invece una causa precisa riconducibile al mancato rispetto delle regole di sicurezza.

Anche nel caso di Arezzo siamo di nuovo a parlare di morte di un lavoratore in appalto, in questo caso nel settore elettrico, a dimostrazione per l’ennesima volta di quanto sia indispensabile lavorare e agire per la sicurezza dei lavoratori in particolare di quelli più deboli cioè quelli delle aziende appaltatrici.

Formazione, informazione, rispetto delle norme e delle procedure di utilizzo dei dispositivi personali di protezione – anche se contrastano con la sempre maggiore richiesta di lavorare in fretta e con la riduzione dei costi – sono gli unici strumenti a nostra disposizione per salvare tante vite.

La Cgil richiama l’attenzione di tutti gli organi competenti affinché le attività di controllo e prevenzione possano essere sempre più frequenti ed efficaci; sollecita l’impegno dei parlamentari anche di questo territorio per il potenziamento dell’attività ispettiva in materia di sicurezza sul lavoro e di rispetto delle norme relative con particolare riguardo al lavoro in appalto e al lavoro precario.

 

 

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