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350 aretini sulla “via maestra”: il 7 ottobre manifestazione nazionale a Roma

Le adesioni, le partenze, i luoghi e gli orari

7 ottobre, 7 pullman. La Cgil aretina sta completando la raccolta delle prenotazioni per la manifestazione nazionale (“La via maestra”) che si terrà a Roma sabato prossimo, 7 ottobre. Ci si avvicina alle 350 adesioni e saranno quindi 7 i pullman che partiranno dalla provincia di Arezzo. Ore 7.45 da Bibbiena (parcheggio Coop); ore 8 da Sansepolcro (parcheggio Pam), da Camucia (parcheggio Gala) e dal Valdarno (parcheggio via Montelupi); ore 8.15 da Arezzo (parcheggio Ipercoop e Ponte a Chiana); ore 8.30 da Bettolle (piazza del Popolo). Chi volesse, può ancora prenotarsi a uno dei seguenti numeri: 346 2207098 (per le partenze da Arezzo), 349 5857754 (Valtiberina), 348 0812076 (Valdarno), 348 0816646 (Casentino) e 342 9928434 (Valdichiana).

La manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma, promossa dalla Cgil insieme a moltissime associazioni,  sarà per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà, contro tutte le guerre e per la pace, per l’aumento dei salari e delle pensioni, per la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente, per la difesa e l’attuazione della Costituzione contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.

Questi diritti – secondo la Cgil e gli altri promotori – possono essere riaffermati e rafforzati solo attraverso una redistribuzione delle risorse e della ricchezza che chieda di più a chi ha di più per garantire a tutti e a tutte un sistema di welfare pubblico e universalistico che protegga e liberi dai bisogni, a cominciare da una riforma fiscale basata sui principi di equità, generalità e progressività che sono oggi negati tanto da interventi regressivi – come, ad esempio, la flat tax – quanto da una evasione fiscale sempre più insostenibile. Inoltre, giustizia sociale e giustizia ambientale e climatica devono andare di pari passo nella costruzione di un modello sociale che sia “nell’interesse delle future generazioni”, come recita l’art. 9 della Costituzione.

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