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FILLEA CGIL La burocrazia uccide: azienda a rischio

I lavoratori della Renone che opera nelle cave di Quarata hanno scritto al Sindaco
15 aprile 2016

I lavoratori della Renone che opera nelle cave di Quarata hanno scritto al Sindaco
Lavorano in una cava e, di norma, usano altri attrezzi. Ma di fronte alla prospettiva di perdere il posto, hanno preso carta e penna e scritto al Sindaco di Arezzo. Sono gli otto lavoratori della Renone che opera nelle cave di Quarata.

“Ieri ci è stato comunicato che il Comune di Arezzo non è intenzionato a rilasciare permessi, nemmeno provvisori, per dare continuità all’attività della nostra azienda”. La Renone, dinanzi ai ritardi del Comune nel rinnovo della concessione, aveva chiesto al Sindaco l’autorizzazione a poter lavorare almeno la terra proveniente da altre zone: unica possibilità per non cessare l’attività. La risposta è stata negativa.

“L’azienda – scrivono i lavoratori al Sindaco Ghinelli – ci ha comunicato che in conseguenza dell’esaurimento della concessione per la coltivazione attuale, si vedrà costretta a procedere ad una riduzione pressochè totale del personale e, cosa probabile, alla cessazione dell’attività”.

I lavoratori e con essi la Fillea Cgil ricordano che l’azienda si era attivata da mesi per ottenere il rinnovo della concessione. “Anche noi – ricorda Nicola Innocenti, dirigente Fillea – avevamo scritto al Comune sollecitando tempi rapidi nell’iter burocratico. Purtroppo né l’azienda né noi abbiamo ricevuto risposta”.

La concessione è così scaduta, quella nuova è ancora da venire e, per di più, la Renone non può lavorare nemmeno la terra di altri siti. “Questi giorni – scrivono i lavoratori – sono per noi caratterizzati da ansia e angoscia per la paura in merito ai risvolti negativi che la vicenda può avere per le nostre famiglie. Siamo rammaricati che un’azienda disponibile ad investire, che ha garantito il massimo impegno occupazionale da ben 30 anni e che ha dichiarato la volontà di continuare la propria attività produttiva nonostante la crisi del comparto edile, debba chiudere per questioni burocratiche. In effetti, per quanto fatto fino ad oggi, riteniamo che l’Amministrazione comunale non abbia ben ponderato le conseguenze negative che la decisione di essa adottata, comporterà”.

Gli otto lavoratori hanno chiesto di essere ricevuti, insieme alla Fillea, in Comune. Al Sindaco Ghinelli la risposta. Una risposta che vale 1 impresa e 8 posti di lavoro.

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