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FILT: Escluso da socio e licenziato ma il Tribunale lo reintegra

l caso di un lavoratore di Arezzo dipendente di una cooperativa pratese di trasporto

Prima escluso dall’elenco dei soci e poi licenziato. Per di più anche il taglio di 180 euro nell’ultima busta paga. Ci sono voluti tre anni e 11 atti giudiziari ma alla fine il lavoratore ha avuto ragione ed è stato reintegrato nel suo posto di lavoro di corriere. Non solo: è stata annullata la delibera di esclusione da socio, ha avuto un’indennità risarcitoria e il versamento di tutti i contributi dovuti nel periodo tra il licenziamento e il reintegro.

Protagonisti della vicenda sono una cooperativa di trasporti di Prato e un suo socio lavoratore di Arezzo. “Abbiamo ottenuto un risultato importante – commenta la Segreteria provinciale della Filt Cgil di Arezzo. In primo luogo per lo stesso lavoratore ma anche l’intero settore dei corrieri dove il rispetto dei diritti non sempre è applicato, soprattutto in alcune strutture cooperative di piccole dimensioni. Ed è importante che il principio affermato valga per i soci lavoratori di ogni tipo di cooperazione”.

La storia la racconta Chiara Conti, l’avvocato che ha seguito la vicenda dal suo inizio fino alla sentenza del Tribunale di Prato. “Il lavoratore si era ammalato alla fine del 2013. Era andato al pronto soccorso del San Donato e i medici avevano diagnosticato una polmonite e inviato, come di prassi, il certificato telematico anche alla cooperativa. Al termine della malattia, il lavoratore era tornato al lavoro ma si era poi nuovamente assentato a causa di un infortunio sul lavoro. A gennaio la cooperativa emette la delibera di esclusione da socio e scatta automaticamente il licenziamento con la motivazione di assenza ingiustificata dal lavoro”.

Da qui inizia un lunga e complessa vicenda giudiziaria. Prima in rito e poi nel merito. “In vicende di questo tipo – ricorda Chiara Contic’erano molti margini di incertezza procedurale. La tesi prevalente al momento dell’instaurazione del giudizio era che andasse impugnata la delibera di esclusione da socio dinanzi al Giudice civile mentre il licenziamento presso la Sezione Lavoro. Quindi il primo passaggio è stato di fronte al Tribunale Civile di Prato il quale, però, si è dichiarato incompetente a decidere ed è quindi seguito un ricorso per riassunzione presso La Sezione Specializzata in Materia di Impresa presso il Tribunale di Firenze. Il Tribunale delle Imprese, a sua volta, ha dichiarato la propria incompetenza per materia in favore del Giudice del Lavoro e, quindi, è seguito un secondo ricorso per riassunzione davanti al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Prato ove è stata richiesta, e poi disposta, la riunione dei due procedimenti, ovvero quello di impugnativa della delibera di esclusione di socio e quello, già pendente, di impugnativa del licenziamento. I Tribunali di Firenze e Prato alla fine hanno dato un’interpretazione univoca e precisa: nelle ipotesi di impugnativa della delibera di esclusione del socio lavoratore di una società cooperativa e di contestuale impugnativa del licenziamento la competenza a decidere è, per entrambe le questioni, del Giudice del Lavoro. Un grosso passo in avanti per la tutela dei lavoratori se si considera che il processo del lavoro è notoriamente esente per coloro che si trovano al di sotto di una certa soglia reddituale mentre per adire la Sezione Specializzata in Materia di Impresa il contributo unificato da corrispondere è addirittura aumentato della metà.”

Quanto al merito: “il lavoratore non ha l’onere di consegnare il certificato medico all’azienda anche se poi, in questo caso, il documento era stato comunque portato da un collega del lavoratore licenziato”.

Il Tribunale di Prato ha quindi chiarito che “con il certificato telematico, il lavoratore è esonerato dall’onere d inviare copia dell’attestato di malattia all’azienda, atteso che le attestazioni di malattia relative ai certificati ricevuti sono immediatamente inoltrate in via telematica dall’Inps al datore di lavoro pubblico o privato interessato”.

L’insussistenza della motivazione che aveva portato la cooperativa all’esclusione da socio e al licenziamento ha fatto decadere entrambe le azioni dell’azienda che adesso dovrà reintegrare, in servizio e nel libro soci, il lavoratore.

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