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FLC CGIL Si scalda il clima nella scuola: la mobilitazione del personale non docente

18 febbraio 2016

Tra le priorità da affrontare ci sono lo sblocco delle assunzioni e il ricollocamento del personale delle Province. Tutti i contratti dei precari ATA sono fermi al 30 giugno invece che al 30 agosto e questo proprio in attesa delle decisioni sul futuro delle Province. Una situazione anomala che, tra l’altro, farà consumare entro la fine di giugno le ferie ai precari che quindi non ne avranno d’estate nell’auspicabile caso di una proroga dei contratti.

Venerdì 19 febbraio l’assemblea provinciale.
Poi, fino al 18marzo, assemblee di zona

Si allarga il fronte della scuola. Dopo la mobilitazione di venerdì scorso degli insegnanti, il 19 febbraio sarà la volta del personale non docente con un’assemblea provinciale che si terrà dalle 10
alle 12 nei locali della Sezione Orafa dell’Istituto Margaritone di Arezzo. Poi sarà la volta di una serie di assemblee di zona che si terranno tra il 22 febbraio e il 18 marzo.
“Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno rilanciato la mobilitazione perché sono troppe le questioni del personale ATA che hanno carattere di assoluta e specifica urgenza e che richiedono una soluzione da ormai molto tempo. Alla fine dell’ottobre dello scorso anno – ricorda Maurizio Tacconi, Segretario provinciale Flc Cgil – i sindacati nazionali avevano presentato una piattaforma rivendicativa unitaria e il Ministero si era impegnato a trovare una soluzione per via politica o amministrativa. Così non è stato”.
Tra le priorità da affrontare ci sono lo sblocco delle assunzioni e il ricollocamento del personale delle Province. Tutti i contratti dei precari ATA sono fermi al 30 giugno invece che al 30 agosto e questo proprio in attesa delle decisioni sul futuro delle Province. Una situazione anomala che, tra l’altro, farà consumare entro la fine di giugno le ferie ai precari che quindi non ne avranno d’estate nell’auspicabile caso di una proroga dei contratti.
I sindacati scuola sottolineano poi che le 3.000 posizioni economiche, che dovevano essere ripristinate entro la fine dell’anno, non sono state ancora pagate e che gli emendamenti per il reintegrazione dei tagli di organico e per l’abolizione delle restrizioni alle supplenze non sono stati accolti. Altre rivendicazioni disattese: nessun conferimento delle supplenze lunghe, mancata revisione dei criteri per la determinazione dell’organico del personale Ata, così come l’introduzione
in via sperimentale del profilo tecnico nelle scuole del primo ciclo. Non solo: niente sblocco del turn over e la convocazione periodica del tavolo tecnico sulla semplificazione per risolvere le disfunzionalità del sistema centrale e l’interpretazione delle norme contrattuali sembra essersi arenata nel porto delle nebbie burocratiche.

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