CGIL, CISL e UIL si oppongono con forza al decreto di legge a firma del senatore Pillon, una riforma del diritto di famiglia prevista nel contratto di governo, che di fatto penalizza fortemente le donne – anche chi ha subito violenze domestiche – e che considera i figli solo come degli oggetti.
Di questo si parlerà, in maniera dettagliata, il prossimo 8 marzo, alle 15.30, presso l’Auditorium Bruno Buozzi della CGIL di Arezzo. Nel convegno interverranno l’avvocato Michela Nacca, Presidente della Maison Antigone, la dottoressa Bruna Rucci, psicologa e psicoterapeuta, e l’avvocato del diritto di famiglia Simona D’Aquilio, oltre ai sindacalisti Laura Bronchi (Segretaria CGIL di Arezzo) e Silvia Russo (Segretaria CISL di Arezzo).
Molte critiche vengono rivolte al decreto Pillon, sia da parte dei giuristi che dalla società civile, dai sindacati e dalle associazioni, una riforma che sovverte alcuni principi cardini che attualmente tutelano donne e figli: si inserisce la figura del mediatore, rendendo il percorso ancora più costoso e difficile, in particolare per le donne vittime di abusi; ci si accanisce contro il soggetto più debole economicamente, quindi nella realtà, sempre le donne; e infine, agendo secondo il principio di “bigenitorialità perfetta”, si considera i minori come oggetti, da dividere secondo un piano, assolutamente rigido, matematico, che ne annulla ogni libertà di scelta.
La manifestazione è aperta al pubblico e, alla fine del dibattito sarà offerto un rinfresco ai partecipanti.
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