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La Cgil replica al Pd di Castiglion Fiorentino

“il nostro progetto è della fine del 2014 e non di oggi. La nostra strategia non si racchiude in un succo di frutta. E sarebbe bene che i partiti producessero meno comunicati e più progetti politici”
16 aprile 2016

“il nostro progetto è della fine del 2014 e non di oggi. La nostra strategia non si racchiude in un succo di frutta. E sarebbe bene che i partiti producessero meno comunicati e più progetti politici”

E’ un ben strano documento quello del Pd di Castiglion Fiorentino pubblicato oggi sul Corriere di Arezzo.

Ci sono problemi cronologici. “Oggi arriva il progetto della Cgil”. Per quanto il termine “oggi” possa avere un’interpretazione estensiva, certamente non arriva a coprire 16 mesi. Tanti ne sono trascorsi da quando la Cgil presentò il suo progetto. Era il 30 dicembre 2014. Un progetto che teneva e tiene conto delle esigenze del territorio e dei lavoratori, formulato e presentato senza attendere, comodamente seduti, la sentenza del Consiglio di Stato che sarebbe arrivata molti mesi dopo.

Il progetto fu al centro di un’iniziativa pubblica organizzata tre settimane dopo e cioè il 23 gennaio dello scorso anno. Vi parteciparono la Regione Toscana, i Sindaci, la Provincia, le categorie economiche. E, ovviamente, i partiti. Tra essi, altrettanto ovviamente, il Pd che come gli altri aveva ricevuto il nostro documento ma che forse il circolo di Castiglion Fiorentino non ha avuto modo di leggere.

La Cgil, quindi, non si sveglia “oggi” e nemmeno all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato. Aveva creato iniziative e confronti fin dal gennaio 2015.

Ci sono poi problemi di contenuto. Noi proporremmo, secondo il Pd di Castiglion Fiorentino, di “realizzare un’azienda di trasformazione dei prodotti agricoli: succhi di frutta e di verdure”. Un po’ banalotta come proposta. Tanto che lo stesso Pd aggiunge, con tono di sufficienza: “ogni idea è buona…”. Ed ha ragione. Solo che la proposta non è della Cgil. Non sappiamo di chi sia, la leggiamo in una nota ufficiale del Pd di Castiglion Fiorentino ma non vogliamo attribuire paternità. E le idee è bene che ognuno sia padre delle sue: noi non abbiamo mai proposto di risolvere i problemi della Valdichiana con qualche succo di frutta. La visione e la strategia che abbiamo proposto alle istituzioni e al territorio è più ampia ed ha quale cornice un Patto territoriale che veda ognuno fare, fino in fondo, la sua parte. Siamo consapevoli che il tema della riconversione non si esaurisce certamente con la trasformazione dei prodotti agricoli ma che occorre creare una rete d’impresa e una sinergia tra sistema pubblico e privato per rilanciare complessivamente un’area che può e deve fare dell’agricoltura la sua leva di sviluppo.

Ci sono infine problemi di metodo. Il Pd di Castiglion Fiorentino chiede l’apertura di un tavolo. Ha ragione. Dimentica, però, che si è già attivato il 5 novembre 2015, tra l’altro a Castiglion Fiorentino, con le associazioni imprenditoriali di settore e i sindacati. E che ha avuto proprio al centro anche le proposte formulate a fine 2014 dalla Cgil. Tavolo rimasto poi aperto in attesa della sentenza del Consiglio di Stato e sarebbe quindi opportuno che il Pd e l’intero sistema politico e istituzionale della Valdichiana si assumessero l’onore di riprendere e concretizzare il confronto che la Cgil ha aperto e tentato di mantenere vivo.

Noi abbiamo fatto la nostra parte. Attendiamo che altri facciano la loro. E per “parte” intendiamo progettualità e azioni concrete. Non succhi di comunicati.

 

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