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Maurizio Landini: «La Cgil solidale con Mimmo Lucano. È tempo di cambiare leggi sbagliate come la Bossi Fini»

Il segretario generale del sindacato di Corso d'Italia esprime vicinanza nei confronti dell'ex sindaco di Riace condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione. Questa sentenza ci interroga tutti sulla necessità di modificare norme malfatte

“Come Cgil siamo rimasti increduli da questa sentenza”. Maurizio Landini è a Lamezia Terme per discutere di legalità e lavoro con il sostituto procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Quando i giornalisti gli chiedono di commentare la sentenza di condanna dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano risponde: “Naturalmente le sentenze le dovremo leggere e capire, ma credo che il lavoro che il sindaco Lucano ha fatto in questi anni sul terreno dell’accoglienza e del rilancio del territorio sia un elemento di valore che rimane tutto”.

“A nome della Cgil – ha aggiunto poi il segretario generale del sindacato di Corso d’Italia  – voglio esprimere la solidarietà e la vicinanza a Lucano, e credo che il tema che ci si pone è quello di affrontare anche leggi sbagliate che nel nostro Paese ancora abbiamo, a partire dalla Bossi-Fini. Penso che sia un tema che sarebbe utile che tutti discutessero. Poi ovviamente rispettiamo l’autonomia e l’indipendenza della magistratura ma è importante avere presente che l’accoglienza e l’integrazione delle persone restano un obiettivo strategico per dare un futuro serio non solo all’Italia ma anche all’Europa”.

Sulla sentenza Landini aggiunge: “La leggeremo e la valuteremo, sicuramente potranno esserci anche errori che potrebbe aver commesso il sindaco e lui stesso in passato riconosceva che c’erano anche problemi di rispetto di norme, ma vorrei ricordare, e insisto, che quando si parla di Bossi-Fini penso che siamo di fronte a norme sbagliate che vanno cambiate e credo che dovrebbe essere quella la discussione da affrontare. Sicuramente una sentenza di questa natura verso una persona onesta, che si è sempre battuta per salvaguardare gli ultimi e contrastare la ‘ndrangheta è una contraddizione e uno shock in tutto il Paese. Massimo rispetto per la magistratura, ma credo che sia sicuramente una sproporzione che lascia increduli e dovrebbe far riflettere tutti”.

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