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PENSIONI CGIL 2 DICEMBRE: SARA’ L’INIZIO DI UNA LUNGA MOBILITAZIONE PER CAMBIARE LE PENSIONI

23 novembre 2017

 

VIDEO – ++ #Pensioni: proposte insufficienti, #2dicembre mobilitazione ++

Le cinque manifestazioni del 2 dicembre prossimo saranno solo l’inizio
di una mobilitazione che la Cgil ha intenzione di portare avanti fino
al raggiungimento di tutti gli obiettivi contenuti nella piattaforma
sulle pensioni. Si tratta infatti di una vertenza che rimane aperta e
che si riproporrà anche alla futura legislatura e al prossimo governo.
La Cgil cinghia di trasmissione? Una sciocchezza detta da chi non
conosce il sindacato. Non è possibile infatti rinchiudere una
organizzazione così grande e rappresentativa in piccoli recinti. In
ogni caso il no alle proposte del governo sulle pensioni sono motivate
da una ragione forte: ancora una volta si è persa un’occasione per
impostare un nuovo sistema previdenziale più giusto e inclusivo,
soprattutto per quanto riguarda i giovani e le donne. Per questo è
necessario proseguire nella mobilitazione. D’altra parte il carattere
fondamentale che caratterizza la Cgil da sempre è la sua autonomia.
Sono questi, in estrema sintesi, i messaggi principali che ha voluto
lanciare ieri il segretario confederale della Cgil, Nino Baseotto,
intervistato da Altero Frigerio per la trasmissione “Italia Parla” su
RadioArticolo1.         Clicca qui per ascoltare l’intervista
Per quanto riguarda i motivi che stanno alla base della mobilitazione,
la Cgil li ha già ampiamente spiegati, ma Baseotto sottolinea che
“quelle tre paginette del governo sono la fotografia di tante rinunce.
La prima è la rinuncia a occuparsi del futuro dei giovani, e mi pare
la rinuncia più drammatica, la più incomprensibile. La seconda è la
rinuncia a guardare a come è fatto davvero il lavoro e alle condizioni
di chi oggi lavora, sapendo che i lavori sono diversi e non possono
essere riassunti in quelle 15 categorie che hanno qualche beneficio e
qualche sconto, ‘sconto di pena’ oserei dire. La terza è una rinuncia
a dare al paese il messaggio che c’è un governo e c’è una maggioranza
parlamentare che affrontano un grande tema sociale, qual è quello
delle pensioni e del sistema previdenziale , assumendo anche il punto
di vista di chi lavora e di chi è in pensione”.

Per Baseotto “la politica ancora una volta sceglie altre priorità, le
priorità della quadratura contabile senza un’etica e senza un senso di
equità. Noi proponiamo un’altra cosa evidentemente, proponiamo il
fatto che si riparta dal lavoro e dalle pensioni per dare un’altra
traiettoria di sviluppo a questo paese, a parte il fatto che è l’unica
traiettoria di sviluppo possibile, perché con queste politiche così
fortemente liberiste e così sorde alle istanze sociali, di sviluppo ne
stiamo vedendo molto poco”.

La Cgil ha inviato ai presidenti dei gruppi parlamentari una richiesta
di incontro urgente sulle questioni che riguardano le pensioni e più
in generale la legge di bilancio. Al riguardo – spiega sempre il
segretario confederale – “noi insistiamo, abbiamo mandato questa
richiesta di incontro per dare un segnale chiaro. Il confronto con il
governo è andato male, ma c’è ancora un dibattito parlamentare e noi
le tenteremo tutte perché sortisca degli effetti migliori rispetto a
quanto ha concesso, anzi non ha concesso, il governo. Però il nostro
segnale va anche al di là: ci saranno le elezioni politiche, chiunque
vinca si scordi che la Cgil abbia messo in archivio il tema della
previdenza. Noi continuiamo. Tra l’altro le proposte che il governo
Gentiloni ha stupidamente, io credo, rifiutato, sono proposte che non
avevano nessun impatto sul bilancio 2017, nessun impatto sul bilancio
2018. Ha perso un’occasione il governo Gentiloni, noi questa occasione
non intendiamo perderla e riproporremo il tema, insieme a tanti
altri”.disoccupazionegiovani-unicitta-it-300x300

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