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CGIL: NASCE L’ASSEMBLEA GENERALE

Il Comitato direttivo della Cgil ha eletto all'unanimità l'Assemblea generale, in attuazione delle decisioni assunte dalla recente Conferenza di organizzazione. L'obiettivo della confederazione è quello di allargare la partecipazione e la rappresentanza negli organismi dirigenti, e di concludere il processo entro il prossimo congresso nazionale, previsto per il 2018.
23 dicembre 2015

Il Comitato direttivo nazionale del 14 dicembre ha approvato il nuovo organismo per allargare la rappresentanza.

L’Assemblea si riunirà una volta l’anno. Elegge segretario e segreteria generale.

Il Comitato direttivo della Cgil ha eletto all’unanimità l’Assemblea generale, in attuazione delle decisioni assunte dalla recente Conferenza di organizzazione. L’obiettivo della confederazione è quello di allargare la partecipazione e la rappresentanza negli organismi dirigenti, e di concludere il processo entro il prossimo congresso nazionale, previsto per il 2018.

L’Assemblea generale della Cgil nazionale sarà costituita da 332 componenti, in maggioranza attivisti e attiviste dei luoghi di lavoro e delle Leghe Spi, eletti con i medesimi criteri di rappresentanza e pluralismo adottati per la costituzione del direttivo stesso.

L’Assemblea si riunirà di norma una volta l’anno per discutere e deliberare in ordine alle linee programmatiche e di indirizzo dell’attività. L’Assemblea, inoltre, elegge il segretario generale, la segreteria o uno o più componenti della stessa, e conseguentemente delibera su eventuali mozioni di sfiducia.

Anche la CGIL di Arezzo ha eletto la sua assemblea generale nel Direttivo che si è tenuto il 22 dicembre 2015 presso l’auditorium della sede di Arezzo.

L’assemblea generale della CGIL di Arezzo sarà costituita da xx componenti, di cui xx% donne e XX% immigrati.
Noi dobbiamo essere all’altezza della fiducia che i lavoratori ci consegnano -spiega Milaneschi Resp. all’Organizzazione- da una parte rinnovandoci ed estendendo la partecipazione e la democrazia, e l’assemblea generale ne è un esempio, dall’altra ampliando il nostro raggio di azione per avvicinare tutti quei lavoratori che continuano ad essere nel ‘limbo’ del precariato, del falso lavoro autonomo, del ricatto, mettendo in campo -conclude Milaneschi- progetti e sperimentazioni che rafforzino il carattere di prossimità del nostro sindacato“.

 

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