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NIdiL- CGIL NAZIONALE: Treves (NIdiL-Cgil): lavoratori italiani pagati in valuta romena, Ispettorato e Ministero intervengano

"I lavoratori, per legge, possono chiedere il rapporto diretto con l'utilizzatore. NIdiL e Cgil a disposizione"
5 aprile 2017

Roma, 4 aprile – “I fatti pubblicati oggi da ‘La Repubblica’ e già denunciati dalla Cgil sono gravissimi: lavoratori italiani con un contratto romeno e retribuiti in valuta romena per svolgere un lavoro in un’impresa italiana. Ci aspettiamo l’immediato intervento dell’Ispettorato nazionale del lavoro e del Ministero”. Così Claudio Treves, segretario generale di NIdil-Cgil, commenta la vicenda dei 70 addetti della Ceva Logistics Italia di Stradella, in provincia di Pavia, multinazionale che opera nel campo della logistica e dei trasporti.

“Chiediamo la messa al bando dell’agenzia interinale romena e una severa sanzione per quella italiana di Lodi che, a quanto pare, si sarebbe prestata a fare da ‘passacarte’ nei confronti dell’utilizzatore per poi ri-appaltare l’attività al soggetto romeno”, continua Treves.  “Quanto accaduto – sostiene – rende evidente la necessità di un ruolo più attivo del Ministero del Lavoro, che è il soggetto obbligato per legge a vigilare non solo sui requisiti per l’inserimento delle agenzie di somministrazione nell’albo preposto, ma, appunto, sul rispetto delle regole italiane e comunitarie alla base dell’attività di somministrazione”.

“Infine – aggiunge il dirigente sindacale – ricordo ai lavoratori coinvolti che, ai sensi delle leggi italiane, in presenza di somministrazione irregolare (articolo 38 del decreto legislativo n°81/15) possono richiedere al giudice il riconoscimento di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato nei confronti dell’effettivo utilizzatore della loro prestazione lavorativa. NidiL e la Cgil – conclude Treves – sono a loro disposizione”.

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